lunedì 24 marzo 2014

Soufflé alle cozze e tartufo con salsa tartufata di mare


Di lei tutto si sarebbe potuto dire, tranne che era avvenente. "E' una cozza!", bisbigliavano i monelli spintonandosi, quando la incrociavano per strada.
Lui era bruttino ma molto raffinato, però lo accusavano - e a ragione - di avere l'alito pesante.
Lei non si staccava mai dal mare, lui si seppelliva nel folto dei boschi.
Sembrava fossero destinati a non incontrarsi mai, ma galeotto fu quel soufflé...


...e galeotta fu Fabiana, che sul soufflé ha sfidato noi MTChallengers!!!! :-D

Non so dirvi esattamente quando e come mi sia venuta l'ispirazione per questo soufflé; in parte mi hanno influenzata Arianna, col suo raffinatissimo soufflé di foie gras, in parte da Corrado con i picchi di sapore del suo soufflé afrodisiaco, in parte Loredana, che ha inserito i gamberi a metà cottura del suo soufflé ai gamberi e poi... poi mi sono messa a pensare alle sfide che mi hanno "presa" di più, e la Taieddha di riso, patate e cozze di Cristian mi ha fatta sorridere di nostalgia. Pensi a Cristian e ti viene in mente Leo, alias Cozzaman, perché ai primi di marzo abbiamo trascorso un'allegra domenica di sole tutti insieme e loro due si sono fatti fotografare mentre mangiavano una cozza... Insomma l'ispirazione mi è nata pensando a un gruppo di amici conosciuti grazie alla blogsfera, e ringrazio tutti loro e soprattutto Alessandra, che ha ideato l'MTChallenge quasi 4 anni fa!!!!

Ho voluto sperimentare tre cose con questo soufflé: la prima è stata quella di non usare interamente tutte le uova, ma di unire solo 2 tuorli alla massa, per alleggerirla e al contempo esaltare al massimo i due sapori principali.
La seconda è stata quella di unire l'elemento pesante (le cozze) dopo avere inserito gli albumi montati a neve.
La terza è stata la cottura al vapore nel forno, iniziando da una temperatura moderata e alzandola verso la fine. Fino all'MTChallenge di questo mese infatti cuocevo i soufflé a bagnomaria, il che rendeva alquanto scomodo e difficoltoso estrarli dal forno. Volevo un metodo di cottura più delicato, con il vapore del bagnomaria ma senza l'acqua bollente che mi inzuppava il guanto da forno, da qui l'idea della teglia con acqua, per creare vapore interno.
 Ho ottenuto un soufflé molto più stabile, che si è sgonfiato meno rispetto al metodo di cottura a temperatura elevata.

mercoledì 19 marzo 2014

Soufflé al granchio e gamberoni con bisque ristretta


Dopo aver provato il soufflé di Fabiana, tanto per capire le differenze tra la tecnica Lignac e quella più comune, ho cominciato con la prima variazione.
Una variazione che non è un granché, sia chiaro, perché in fondo ho usato la stessa base di Fabiana, come da regolamento del resto, e ho solo sostituito il formaggio con pari quantità di crostacei. Sto già lavorando a una variazione più consistente, vediamo se riesco a partorire un'idea decente.

Intanto beccatevi questa, per l'MTChallenge di marzo:

lunedì 17 marzo 2014

Soufflé al Gorgonzola piccante e pere con salsa di pere, finocchi e camomilla - MTC n. 37!


Per questo blog il tempo è praticamente scandito dall'MTChallenge, la mia scuola di cucina preferita perché non passa puntata che io non impari qualcosa. E il bello di questa scuola è che rende attuale il motto di una mia amica, diversi anni fa: "nessuno è maestro e tutti lo siamo".
La vincitrice della scorsa edizione che propone la ricetta di questo mese però, è una maestra per davvero. E' la fantastica Fabiana, Personal Chef di professione e di una bravura inarrivabile.
Questo mese ci sfida con il soufflé, ma non un soufflé qualunque, bensì quello di Cyril Lignac, noto Chef stellato, eletto miglior Chef di Francia, e il cui motto mi piace moltissimo: "non dimenticare da dove si viene, per sapere dove si va". E' un motto che parla di grande umiltà e di una persona che sta con i piedi per terra, e io non posso che apprezzare uno Chef così.


lunedì 10 marzo 2014

Paté-Rillette di anatra alle erbe aromatiche


Avevo bisogno di due petti d'anatra per realizzare la ricetta che avevo pensato per Unlamponelcuore; facile trovare i soli petti d'anatra sotto Natale, più difficile trovarli in momenti diversi, come questo. L'anatra intera, quella sì che si trova; i soli petti, no.
Che fare, mi sono chiesta mentre sostavo davanti al bancone macelleria del supermercato, cambio ricetta o compro tutta l'anatra? Di cambiare ricetta non se ne parlava: oramai mi ero fissata, e quella doveva essere. Ho comperato l'anatra intera quindi, ho tolto le piumette rimaste con una pinza, l'ho fiammeggiata, ho scalcato i petti e poi ho guardato la carcassa chiedendole mentalmente cosa voleva che facessi di lei.
La risposta è arrivata un picosecondo dopo: ne farò un paté!

Sono corsa felice a prendere la mia copia de L'ora del paté, il primo libro della collana dell'MTChallenge, e ho cominciato a sfogliarlo.

La ricetta a cui mi sono ispirata è quella di Lucia (Paté-Rillettes di petto d'anatra) ma con qualche modifica, perché, avendo già proposto diverse ricette di anatra all'arancia, stavo cercando qualcosa di diverso (per non parlare del fatto che il petto era esattamente ciò che mancava alla mia anatra J). La ricetta di Lucia in questo senso è perfetta: l'anatra è sì aromatizzata dalla scorza di arancia, ma è essenzialmente cotta con tante, profumate erbe aromatiche. Ecco allora che ho pensato di usare le erbe e omettere l'arancia... e il risultato è stato assolutamente delizioso.

sabato 8 marzo 2014

Petto d'anatra arrosto con salsa ai lamponi, per Unlamponelcuore


Tutto è nato dal commovente post di Anna Maria, che per introdurre una ricetta ha parlato della drammatica storia delle donne di Bratunac, in Bosnia Erzegovina, e del loro faticoso tentativo di tornare alla vita e a una vita dignitosa, dopo che si sono viste portare via e uccidere barbaramente padri, fratelli, mariti e figli maschi - perfino i neonati - e dopo 10 anni di deportazione, il tutto circondato dall'assordante silenzio della vicinissima Europa e dell'ONU, così pronto a intervenire per difendere i diritti umani in Paesi ricchi di petrolio o altri giacimenti importanti per l'economia mondiale.

Ogni anno l'8 marzo trascorre tra retorica stantia, mimose, cene tra donne e spogliarelli con gli emuli dei California Dream Men; qualcuno ci fa ancora gli auguri per il fatto di essere donne (!), cosa che personalmente accetto con un sorriso di plastica sul viso e buona grazia, ma che privatamente ritengo quanto meno surreali; la società dei consumi ci guadagna due soldini, poi tutto riprende come prima.

Quest'anno insieme a un gruppo di food blogger vorrei cogliere l'occasione di questa "festa" ormai datata per parlare di un'iniziativa reale a favore di donne che sono state private di tutto dalla follia di un regime: casa, famiglia, dignità.


Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" ella Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/), nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno" nella scelta del "restare".


venerdì 7 marzo 2014

Applesauce Coffee Cake per lo Starbooks di marzo

Oggi per lo Starbooks pubblico una ricetta sfiziosissima di Martha Stewart: una torta di mele studiata apposta per accompagnare il caffè americano.
Se infatti il nostro caffè espresso mal si presta ad essere accompagnato da dolci, la bevanda allungata che bevono nel resto del mondo richiede appunto un accompagnamento, al pari del tè.

Il libro che stiamo testando per lo Starbooks questo mese è Cakes, l'ultima fatica di Martha Stewart, che dedica un intero capitolo ai dolci di accompagnamento per il caffè.

Qui trovate la ricetta e i miei commenti.
Buona giornata!

Immagine presa dal sito di Martha Stewart

mercoledì 5 marzo 2014

Torta alla panna e pesche sciroppate


Questa torta è la preferita di mio fratello Guido; mia mamma ce la faceva sempre ai compleanni quando eravamo piccoli, ma da adulti i nostri gusti si sono un po' differenziati; non per mio fratello per l'appunto, che è rimasto affezionato a questa torta semplicissima, ma fresca e squisita.